Il momento successivo alla pubblicazione di un libro è quello in cui, inevitabilmente, riversiamo ogni nostra aspettativa, credendo di raccogliere finalmente i frutti delle nostre fatiche. Se abbiamo lavorato bene, sia in fase di scrittura che in fase di promozione, non c’è motivo di credere che non sia così, ma dobbiamo essere consci del fatto che il successo non arriva nell’immediato e restare con i piedi per terra per non incorrere in quella che potremmo definire come depressione post-pubblicazione.
Quando riusciamo finalmente a pubblicare il nostro libro esultiamo come se, da quel momento in poi, la strada fosse in discesa e come se tutto il nostro lavoro venisse improvvisamente ripagato. In realtà, e con ogni probabilità, questa gratificazione non si paleserà subito ma ci metterà del tempo prima di arrivare. Senza rendercene conto, il momento più bello e intenso è stato quello della scrittura, quando il picco di adrenalina era ancora alto per via della tanto attesa pubblicazione e delle aspettative ad essa correlate. Infatti, chi vive la pubblicazione come un traguardo, e non vede l’ora di ricevere il suo premio, deve fare i conti con una realtà che si rivela ben diversa da quella prospettata. Non è raro che subentri una sensazione di fallimento e delusione che porta ad abbandonare l’entusiasmo precedentemente provato.
Il grande sforzo e impegno profusi durante la scrittura e in fase di pubblicazione – con azioni che vanno dalla ricerca dell’editore e delle modalità editoriali più adeguate, allo studio di una promozione che porti a risultati ben calcolati – ci tengono su di giri, ci fanno sognare in grande, portando in alto le nostre aspettative. E se, in un primo momento, ci sembra che queste vengano disattese? Ecco che piombiamo in un mood di frustrazione, non solo perché l’aspettativa è delusa ma anche perché passiamo da una fase frenetica a una di stasi e attesa, in cui dobbiamo solo aspettare e osservare ciò che avviene.
Qualche consiglio utile per evitare o ridurre la “depressione post-pubblicazione”?
In fondo, solo chi lavora sodo e non si abbatte raccoglie i frutti delle proprie fatiche!