AGENTE LETTERARIO

Quale aspirante scrittore non desidera pubblicare il proprio libro con una casa editrice di rilievo? Purtroppo, però, essere presi in considerazione dagli editori non è semplice come sembra. In effetti, il primo pensiero che sorge spontaneo nella mente di chi non conosce il settore è spesso il seguente: “Se il mio libro è scritto bene e la trama funziona, mi risponderanno di certo”. In teoria dovrebbe essere così, ma nella pratica non lo è affatto. Ti stai chiedendo perché? La risposta è semplice: perché le caselle mail degli editori sono invase ogni giorno da decine di testi, molti dei quali saranno scartati tramite una veloce scrematura. In fondo, non è umanamente possibile leggere e valutare approfonditamente ogni singolo manoscritto per scovare possibili bestseller.

Quindi, se vuoi essere certo di non commettere passi falsi, dovresti rivolgerti a un agente letterario.

L’agente letterario, infatti, è una figura professionale interna al settore editoriale. Esperto conoscitore delle dinamiche che regolano l’editoria, sa esattamente come presentarti a un editore per offrirti reali chance di risposta positiva. Prima di tutto, un buon agente letterario è in grado di riconoscere se un testo possieda tutte le caratteristiche necessarie per essere pubblicato e, in caso contrario, lo comunicherà all’autore e troverà con lui la soluzione migliore. In secondo luogo, si occuperà di presentare il manoscritto e l’autore in modo professionale e dettagliato, curandone gli interessi.

Le case editrici, infatti, non si accontentano di ricevere il file del libro allegato a una mail vuota o che riporta semplici informazioni di contatto. Anzi, questo è uno degli errori più comuni che molti scrittori esordienti commettono, oltre ad essere il modo più semplice per essere cestinati velocemente. Inutile dire che inviare una stessa mail approssimativa, scarna e uguale per tutti gli editori non darà una buona immagine di te né del tuo testo. Dimostrerai invece di non conoscere le linee editoriali delle case editrici a cui ti stai proponendo e darai l’impressione di approcciarti in modo superficiale e poco serio al mondo editoriale. Un atteggiamento che poco si addice al ruolo di autore...

Allora, come presentarsi a un editore per essere davvero presi in considerazione?

Semplice, affidandoti a un agente letterario professionista.

Scrivere un buon libro è il presupposto fondamentale per avere reali possibilità di pubblicazione: una trama ben strutturata, un linguaggio scorrevole, una narrazione fluida e avvincente sono caratteristiche certamente positive per chi deve valutare e approvare il testo. Sapere come scrivere un libro e pubblicarlo non è quindi così semplice e, per essere certo di agire nel modo corretto e non sprecare nessuna opportunità, dovresti rivolgerti a un agente letterario che curi i tuoi interessi. Se sei certo di riuscire a cavartela da solo o se hai già tentato di inviare il tuo manoscritto a una casa editrice e non hai ricevuto risposta, allora dovresti leggere quanto segue.

Ecco i cinque errori più comuni che gli aspiranti autori commettono nel proporsi agli editori e le soluzioni per evitare di gettare alle ortiche il tuo talento:

  1. INVIARE UN TESTO NON REVISIONATO: il primo passo da compiere prima di inviare un manoscritto alle case editrici è sottoporlo all’occhio esperto di un correttore di bozze e editor che corregga errori e refusi, che ti consigli eventuali modifiche alla trama, che lo giudichi con obiettività. Un testo corretto e ben curato è un ottimo biglietto da visita.
  2. LASCIARE IL CORPO DELLA MAIL VUOTO: è uno degli errori più ricorrenti perché in molti pensano che chi riceverà la mail sarà solo interessato al contenuto del manoscritto, quindi meglio evitare perdite di tempo... Al contrario, l’impressione che darai sarà quella di una persona superficiale e poco attenta ai dettagli, caratteristiche non positive per uno scrittore.
  3. NON SELEZIONARE LE CASE EDITRICI: ogni casa editrice ha una propria linea editoriale, che non sempre corrisponde al genere di testo che vuoi presentare, quindi informati e valuta attentamente il catalogo e la filosofia di ogni editore prima di contattarlo inutilmente.
  4. INVIARE LA STESSA MAIL A DECINE DI INDIRIZZI: su internet hai trovato migliaia di case editrici e, per risparmiare tempo, hai deciso di inviare un’unica mail a tutti. Questo è un errore che potrebbe costarti caro poiché è sempre buona norma contattare ogni casa editrice singolarmente, dimostrando di conoscerne le caratteristiche e le linee guida per l’invio dei manoscritti.
  5. SOLLECITARE UNA RISPOSTA: i tempi di risposta delle case editrici sono parecchio lunghi, dai 4 ai 6 mesi circa, quindi è inutile e controproducente sollecitare una risposta, che spesso arriverà solo se positiva.

Se leggendo questo elenco hai riconosciuto di aver commesso uno o più passi falsi, se hai tentato di scrivere una lettera di presentazione ma non sai se il risultato sia stato davvero soddisfacente, se nessuna casa editrice ti ha risposto, allora dovresti valutare seriamente di affidarti a un agente letterario esperto che ti aiuti a valorizzare il tuo talento e ti segua passo passo nella tortuosa strada della pubblicazione.

Solo così sarai certo di inviare un manoscritto in modo efficace e di presentare il tuo libro con professionalità.

La prima domanda che mi viene rivolta dagli autori in cerca di pubblicazione è proprio questa: quanto tempo dovrò aspettare per ricevere una risposta dall’editore? Positiva o negativa che sia ovviamente, perché ci si aspetterebbe comunque una risposta. E invece non è sempre così. Ma andiamo con ordine.

Avrò conferma che la mia mail sia stata ricevuta e il manoscritto preso in carico da qualcuno?
La risposta, nella maggior parte dei casi, è no. Ogni giorno gli editori ricevono decine di scritti da aspiranti scrittori che vorrebbero vedere pubblicata la propria opera. E qui ci troviamo di fronte al primo silenzio – assenso? – della maggior parte delle case editrici che sceglie di non confermare nemmeno la ricezione della mail e l’autore deve quindi affidarsi fin da subito alla speranza. Se da un lato può essere comprensibile non poter dare risposta a tutti, dall’altro esiste un metodo veloce ed efficace che potrebbe tranquillizzare l’autore e fornire un’immagine meno distaccata degli editori: le cosiddette risposte automatiche. Basterebbe un semplice “Abbiamo ricevuto la sua opera. In caso di valutazione positiva sarà ricontattato quanto prima. Grazie per averci scritto” e, a mio avviso, tutto suonerebbe più professionale, meno impersonale. Invece ciò non succede quasi mai.

E in caso di valutazione negativa, sarò avvertito? Mi spiegheranno le ragioni del rifiuto?
La risposta è ancora una volta NO. In caso di valutazione negativa, nessuno si prenderà la briga di mandarti una mail per comunicartelo né ti verranno spiegate le ragioni di tale esito. La NON RISPOSTA entro il tempo massimo segnalato sul sito della casa editrice è già di per sé – almeno secondo loro – una risposta esaustiva: "Per noi la tua opera non è valida di pubblicazione per X motivi che non siamo tenuti a comunicarti. Arrivederci e grazie". Un modo di comportarsi poco educato e professionale penserà qualcuno, ma ragionando sulla mole di scritti che gli editori ricevono ogni giorno, sarebbe davvero complicato e dispendioso sia in termini economici sia di tempo poter rispondere a tutti. In fondo, le case editrici sono delle aziende e come tali si comportano.

Veniamo ora alla questione più spinosa: quali sono i tempi di un’eventuale risposta positiva?
Se sarai tra i fortunati talentuosi a cui verrà proposta la pubblicazione, i tempi per ricevere una risposta positiva varieranno solitamente tra i due e i nove mesi. Lo so, sembra un tempo interminabile, ma scovare un nuovo talento letterario tra centinaia di proposte è un lavoro lungo e impegnativo. Non si può certo valutare un manoscritto in pochi minuti.

E se invece usufruisco del vostro servizio di rappresentanza presso le case editrici da voi selezionate?
In questo caso, i tempi di risposta si accorciano notevolmente, da due a sei settimane circa, grazie al rapporto di fiducia instauratosi con il gruppo di editori da noi selezionati nel tempo, i quali hanno potuto constatare la qualità dei manoscritti che presentiamo: i nostri testi sono scritti e editati con cura e professionalità, privi di errori e spesso già pronti per essere pubblicati. Ciò garantisce all'editore autori e libri di qualità ed è per questo motivo che i nostri manoscritti sono letti e valutati nel minor tempo possibile. 

In conclusione, credo che la strada migliore sia certamente quella di affidarsi a un professionista, ma se deciderai di affrontare questo percorso da solo, dopo aver letto questo articolo avrai almeno qualche informazione in più riguardo alle dinamiche di questo settore complicato. 
In bocca al lupo a tutti!

 

 

Cosa succede se decidi di pubblicare il tuo romanzo con lo stesso titolo di un libro già esistente?

Niente paura! Sono cose che succedono in ogni campo creativo e non sono rari i casi in cui film, canzoni, romanzi, dipinti portano lo stesso nome. I titoli, infatti, non sono protetti da un copyright che ne vieta l’utilizzo e questo perché, spesso, il titolo è indicativo dell’argomento di cui il libro tratta. Dunque, non è impensabile che un libro su un dato argomento porti anche uno specifico titolo, magari dato da una parola comune, identico ad altri libri che trattano lo stesso tema.

Ad esempio: se scriviamo la storia di un uomo che ha partecipato alla resistenza italiana contro il nazifascismo, “Il partigiano” potrebbe essere un titolo lecito e più che adeguato ma, proprio per questo, ci sono buone probabilità che sia già stato utilizzato. Nonostante ciò, nulla ci vieta di adoperarlo: perché intitolarlo diversamente se è di questo che il libro parla?

Molto diverso, invece, sarebbe intitolare il nostro libro “Il partigiano Johnny”, in quanto il nome Johnny fa parte di un’associazione creativa voluta, cercata, ideata dall’autore Beppe Fenoglio. In questo caso, la pretesa che si tratti di un caso è piuttosto forzata. Un titolo come “Divina Commedia”, sebbene non sia registrato, non può che rimandare all’opera di Dante Alighieri. Il riferimento è ovvio, diretto e preciso e usare questo titolo non può che risultare una scelta sconveniente e poco oculata.

Spesso, quando si ode una melodia già sentita, si usa dire che le note sono sette e che è normale incorrere in uno stesso passaggio musicale. Similarmente, avere la stessa idea e di conseguenza usare una stessa parola come titolo è più che plausibile.

Sicuramente, più un titolo è elaborato, magari composto da una frase o da un nome proprio o inventato, meno probabilità ci sarà che sia già stato utilizzato o che verrà utilizzato in futuro.

Sfido a trovare due libri intitolati “Uno, nessuno e centomila” perché, certamente, questo titolo è indicativo dell’opera di Luigi Pirandello e di nessun’altra. Quindi, per evitare accuse di plagio o se, semplicemente, non vogliamo che la nostra opera porti il nome di un’altra, basta usare qualche piccolo accorgimento. Per esempio, fare delle ricerche sul web, dove ormai è possibile trovare qualsiasi cosa, è senza dubbio il sistema più utile e veloce, soprattutto adoperando canali “mirati” come Google Books, Amazon Libri, o altri siti che operano come archivi letterari.

Quindi, pubblicare un libro con un titolo già esistente si può? La riposta è sì, anche se rimane preferibile optare per l’originalità scegliendo un titolo mai utilizzato prima.

Se ti sei soffermato su questo articolo, è molto probabile che tu sia tra gli scrittori alle prime armi che hanno tentato di proporre il proprio romanzo alle case editrici senza ricevere la benché minima risposta. Ti sarai chiesto cosa potresti aver sbagliato. C’era qualcosa nella e-mail che non andava? Ho commesso qualche grossolano errore di grammatica e sono stato immediatamente depennato? Pensavo di aver scritto un buon romanzo e invece non è così? Con buona probabilità, la risposta ai tuoi dubbi è no. E, forse, il motivo di questo silenzio irritante è molto più semplice di quello che pensi.

Le caselle e-mail degli editori sono costantemente intasate da decine di manoscritti che ogni giorno vengono inviati da aspiranti scrittori. È quindi impossibile per loro rispondere a tutti e, infatti, la tanto agognata risposta arriva soltanto (dopo svariati mesi) se il testo è di loro interesse. A volte, però, anche un buon testo può essere ignorato o scartato se non presentato nel modo corretto. D’altronde, la mail è a tutti gli effetti il nostro “biglietto da visita” ed è quindi fondamentale curarne ogni minimo dettaglio. Ma come fare? E devo comunque attendere tre-sei-nove mesi nella speranza che il manoscritto sia letto e ritenuto valido? Se invece il testo è di scarsa qualità, sarebbe meglio farsene una ragione il prima possibile, magari per tentare di migliorarlo. Cosa fare allora?

Affidati a un agente letterario! Ecco alcuni ottimi motivi per farlo:

  1. Sa come presentare in modo professionale l’autore e il manoscritto.
  2. Ha contatti diretti all’interno delle case editrici.
  3. Si avvale di corsie preferenziali poiché gli editori si fidano e affidano a lui/lei per la ricerca e la promozione di nuovi talenti letterari; quindi, il testo sarà letto e valutato dalla casa editrice in tempi brevi.
  4. Valuta la qualità del testo e, se lo ritiene necessario, prima di inviare il manoscritto agli editori consiglia un eventuale intervento di editing per migliorarne carenze e punti deboli.

In conclusione, affidarsi a un agente letterario fa davvero la differenza nel percorso di presentazione di un manoscritto alle case editrici e le ragioni sono ben evidenti, come esplicitate nei quattro punti appena esposti.

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